Coltivare fico d’India: ecco i tre trucchi da seguire

I fichi d’India sono originari del Messico ma si sono tranquillamente adattati e soprattutto diffusi in tutto il bacino del Mediterraneo, dato che sono molto facili da propagare. Infatti, nel sud sono diventati parte del paesaggio, soprattutto sulle zone costiere della Sicilia, Calabria e Puglia, dove questa pianta cresce spontaneamente.

Viene coltivata prevalentemente in Sicilia e tale pianta è capace di adattarsi anche a climi aridi e a terreni molto poveri di nutrienti. In questo articolo andremo a vedere tutte le caratteristiche del frutto e soprattutto quali tecniche utilizzare per coltivarlo nel modo giusto, andando a seguire tutte le sue esigenze.

Caratteristiche dei fichi d’India

I fichi d’India sono nelle piante succulente che fanno parte della famiglia delle Cactaceae, e sono diffuse nell’area del Mediterraneo e in questi luoghi possiamo trovarle sia che crescono spontaneamente che coltivati. Questa pianta è completamente priva di fusti e il fiore si forma direttamente su un cuscino di spine che ha origine direttamente dal fusto.

Il fiore si evolve poi in una bacca, ovvero asciutto che andiamo a mangiare, il quale è anch’ esso ricoperto di spine ed ha inizialmente un colore verde, per poi assumere un colore che varia dal bianco, fino a rosso a maturazione completa. Il frutto è ovviamente commestibile e ha un sapore dolce.

Come coltivare i fichi d’India

I fichi possono essere classificati in base al colore della bacca, infatti i colori chiari ad esempio il giallo e l’arancione sono quelli tipici della varietà sulfarina mentre i russi tendente al porpora, sono la varietà sanguigna e poi abbiamo il bianco che fa parte della varietà muscaredda ed è considerata la più pregiata. Ecco quindi alcuni consigli per avviare una coltivazione di questa pianta:

  • è consigliato andare a ad effettuare un impianto che presenta diverse varietà;
  • questa pianta si adatta a qualsiasi tipo di terreno, ma bisogna fare attenzione al ristagno di acqua;
  • bisogna lavorare il terreno prima della semina.

È consigliato effettuare delle concimazioni organiche prima dell’impianto ed è consigliato andare a piantare le pale nel terreno. La moltiplicazione di questa pianta può avvenire sia per seme che per talea, ma la prima richiede più tempo e procedimenti più complessi e per tale motivo si consiglia sempre quella per talea.

La moltiplicazione per talea è quindi quella più rapida e consigliata rispetto al seme e in questo caso si deve andare a piantare la pala direttamente nel terreno e si consiglia di farlo in primavera andando ad esportare la pala da una pianta già formata. Questa pianta anche se si adatta molto bene alla siccità è consigliato irrigarla in ogni caso, almeno una volta a settimana senza però esagerare.

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