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Paesaggio naturalistico Castilla y León
Paesaggio naturalistico Castilla y León: Un paradiso tutto da scoprire
La regione di Castilla y León è ricca di meravigliose zone montuose, perfette per praticare attività come scalata, cicloturismo, trekking, canottaggio, etc.
Laghi stupendi e fiumi racchiusi all’interno di canyon scavati dall’erosione dei loro alvei, come Las Hoces del Duratón, il Cañón de Río Lobos o la Yecla, conformano luoghi di insolita bellezza e singolarità, un museo naturale pieno di ecosistemi naturali, fauna, flora, paesaggi e luoghi d’ imparagonabile bellezza.
E’ un luogo dove poter sentirsi sicuri e liberi in questi tempi segnati della difficile pandemia Covid19.
Offre tantissime possibilità per realizzare escursioni indimenticabili sul territorio, visitando i più di 40 spazi naturali protetti, come il Monte Santiago, la Sierra de La Demanda, le montagne de Urbión, la Sierra de Ancares, il Parco Nazionale dei Picos de Europa o la Sierra de Gredos, paradisi per gli amanti della fotografia e degli sport all’aria aperta.
Ad ovest di Zamora e Salamanca, dove il Duero confina con il Portogallo ed è racchiuso formando i canyon più profondi ed estesi dell’intera penisola iberica – quasi un centinaio di chilometri – si trova la regione di Los Arribes.
Gli ombrosi faggeti che coprono buona parte del Monte de Santiago sono, insieme al “Salto del Nervion”, i protagonisti assoluti di uno dei paesaggi più belli dell’intera Cordillera Cantabrica. Con i suoi 222 m di altezza, questa è la più grande cascata della penisola iberica. Le pareti rocciose della valle del Delika, ai suoi piedi, sono l’habitat di numerose colonie di uccelli rapaci, in particolare avvoltoi.
El Lago de Sanabria (Zamora) è un lago di origine glaciale, il più grande della Spagna. Con le sue acque cristalline, immense montagne, brillanti tonalità di verde, spiagge naturali sulle rive e una straordinaria ricchezza ambientale è uno luogo unico per praticare sport nautici come windsurf, canottaggio e navigare su imbarcazioni leggere o pedalò.
La Sierra de la Demanda (nella Cordillera Iberica), uno degli scenari scelti per girare nel 1966 una parte del film di Sergio Leone, “Il buono, il brutto e il cattivo”, è terra di “picotas”, eremi, alberi fossili e dinosauri.
Se ti ha incuriosito la parola “picotas”, ti racconto brevemente di questa particolarità locale.
Nella riconquista, i re di Castiglia considerarono opportuno ricompensare i saraceni per il loro sforzo militare, e decisero di concedere loro il diritto di giudicare e punire nelle città che conquistavano.
Questo privilegio era conosciuto con il raccapricciante nome di “patibolo della forca ed il coltello”.
Le ville che avevano questo privilegio esibivano la “picota” in un luogo visibile. Inizialmente era un palo di legno, poi furono costruite in pietra. Era li che i prigionieri venivano schermiti o giustiziati.
In questa zona si trova anche il “desfiladero de la Yecla”, una gola profonda e stretta scavata nelle spesse sponde calcaree che caratterizzano il rilievo di las Peñas de Cervera.
Una serie di ponti e passerelle sospese permettono di esplorarla, proprio dietro al Monasterio de Santo Domingo de Sil. Questo paradiso ospita grifoni, aquile minori, avvoltoi egiziani e gufi reali.
Un’altra perla di questa Sierra è il “Sabinar del Arlanza”, il meglio conservato in tutta Europa, con esemplari di ginepro spagnolo vivi da oltre 2000 anni.
Le profonde valli di Los Ancares, con le tradizionali case circolari dalle pareti basse e dai tetti di paglia di segale (“Pallozas”), sono un luogo affascinante. Li è possibile avvistare gli orsi.
El Acebal de Garagüeta (Soria) è una foresta estremamente ombrosa, caratterizzata dalla presenza, quasi esclusiva, del agrifoglio (Ilex aquifolium), una specie protetta.
Il Parco Naturale Cañón del Río Lobos, nelle provincie di Soria e Burgos, è considerato uno dei paesaggi più belli della Spagna, per la sua spettacolare orografia.
E’ uno spazio singolare sull’asse di un profondo canyon con ripide scogliere. Al suo interno spiccano estese foreste di ginepri e pini larici, oltre alla sua fauna, soprattutto grifoni, aquile reali, avvoltoi egiziani e falchi. Abbondano anche mammiferi come caprioli, cinghiali, scoiattoli, lontre, tassi e gatti selvatici.

La Laguna Negra, la Laguna Helada e la Laguna Larga, situate a nord di Soria, si trovano nel Parque Natural Laguna Negra y Circos Glaciares de Urbión, dove il ghiaccio ha scolpito il paesaggio glaciale che oggi possiamo contemplare. Il contrasto tra l’ecosistema forestale, la laguna, i corsi d’acqua e le praterie offre uno scenario spettacolare.
Il Cañón de La Horadada o Pisuerga è attraversato dal fiume Pisuerga, che nel tempo ha solcato il terreno dando origine a grotte e forme rocciose.
Su entrambi i lati del canyon si trova il Monumento Natural de Las Tuerces (Palencia), una piccola città incantata.
I fiumi e i torrenti, l’acqua piovana, il vento, il ghiaccio ed il sole, hanno sottoposto pazientemente la roccia calcarea ad una erosione costante, formando grotte, canyon, valli affondate, cenotes e, scalanature profonde (lapiaz), regalandoci cosi un paesaggio di forme stravaganti e contorte. La nascosta Valle de Recuevas è un paradiso per scalatori e speleologi.
Il complesso lagunare di Villafáfila (Zamora) costituisce una delle zone umide più importanti della zona settentrionale della penisola ed è l’enclave più significativo per gli uccelli acquatici, steppari e migratori in Castilla y León.
Formata da tre lagune principali – Salina Grande, Barillos e Salinas – e da un’altra serie di zone umide più piccole, è incastonata su terreni argillosi attorno al bacino del fiume Salado. Intorno alle zone inondate, sui terreni agricoli, si trova uno degli uccelli più emblematici di Villafáfila: l’otarda.
Al limite orientale della Sierra de Gredos possiamo navigare nella valle del torrente Iruelas e scoprire un territorio piccolo ma unico, che gode di una grande diversità di specie vegetali (oltre 600 inventariate), tra le quali i pini neri e i larici si distinguono come centenari, e di una grande ricchezza animale, essendo il luogo scelto dalla più grande colonia di avvoltoi neri in Castilla y León. Per questo motivo è stata dichiarata area protetta speciale per gli uccelli. E’ possibile avvistare anche l’aquila imperiale iberica. Vicino al bacino di Burguillo possiamo visitare una città di resinieri.
Le miniere di sale di Poza de la Sal (Burgos) si trovano proprio sul bordo del Páramo de Masa, dove le terre scendono bruscamente verso la pianura di Burebana, come un enorme cratere di 2,5 km di diametro che costituisce uno dei diapiri più perfetti che esistono. I bordi del falso cratere, praticamente di forma circolare, racchiudono al suo interno la conca salina e le sue pareti mostrano la storia geologica del luogo.
Las Hoces del Río Duratón (Segovia) sono uno degli spazi con maggior concentrazione di grifoni di tutta Europa.
Percorrerlo in kayac offre una suggestiva alternativa per avvistare le coppie di questi magnifici rapaci che nidificano nel loro habitat naturale, sulle alte scogliere rocciose, accompagnate da un buon numero di avvoltoi egiziani, aquile reali e falchi pellegrini.
I miei figli (e certamente anche io e mio marito!) si sono divertiti tantissimo scoprendo questa oasi di pace.
E’ stato un vero piacere godersi la natura in una rilassante attraversata in kayak, contemplando (semplicemente alzando lo sguardo) gole impressionanti alte centinaia di metri.
Come nel resto della regione, i valori naturali della zona sono conditi, per aggiungere ancora più meraviglia, dal patrimonio storico e artistico. In questo caso l’eremo romanico di San Frutos, o le grotte con incisioni dell’età del bronzo sono un meraviglioso esempio.
Il canale di Castilla è uno dei più importanti lavori di ingegneria idraulica eseguiti tra la metà del XVIII secolo e il primo terzo del XIX in Spagna.
Attraversa da sud a nord le province di Burgos, Palencia e Valladolid, collegando i territori lungo oltre 200 km.
Fu costruito per facilitare il trasporto di grano dalla Castiglia ai porti settentrionali e da lì ad altri mercati.
Con l’arrivo della ferrovia divenne obsoleto e da allora la sua funzione principale si è concentrata sull’irrigazione.
Ci regala pero anche la magnifica opportunità di percorrerlo in barca, a piedi o in bicicletta e di goderci un bellissimo paesaggio ed il ricco patrimonio naturale, storico e artistico delle città che si trovano sul suo cammino.
Finisco il mio racconto parlandovi di una bellezza naturale trasformata dall’uomo in un paesaggio altre tanto spettacolare e ricco di storia: Las Médulas (Leon).
Si tratta della più grande miniera d’oro a cielo aperto scavata durante l’Impero Romano (I secolo d.C.), una vera un’opera di ingegneria romana mediante la quale questi territori vennero sfruttati in ragione dei suoi ricchi giacimenti auriferi.
Oggi questo particolare paesaggio di rocce e montagne argillose profondamente solcate che spiccano tra il verde della vegetazione forma parte dell’elenco del Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.
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