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Cosa vedere vicino a Siviglia: Estepa
Estepa è una bellissima cittadina della provincia di Siviglia. E’ stata dichiarata sito storico-artistico nel 1965 per l’importanza dei suoi monumenti civili e religiosi, senz’altro di grande valore artistico e architettonico. Se stai cercando cosa vedere vicino a Siviglia, ti consiglio di visitarla.
Il suo patrimonio culturale, le sue feste e le sue tradizioni popolari come la Pasqua, dichiarata Festa di Interesse Turistico Nazionale, La Octava de los Remedios, la Velá de Santa Ana a luglio nel quartiere della Coracha o La Feria de Agosto, e la sua conosciutissima gastronomia tipica del Natale spagnolo fanno che sia una delle cittadine più incantevoli e più interessanti da visitare in Andalusia sopratutto se ti trovi vicino a Siviglia.
Esistono testimonianze che indicano l’esistenza di un insediamento nel territorio dell’attuale Estepa già dal VII secolo a.C. Da allora numerosi popoli come i Turdetani, i Cartaginesi, i Romani, i Visigoti e i Musulmani ci sono passati, e con la loro cultura e la loro architettura hanno reso questa terra un compendio di storia che oggi può essere ammirato da tutti.
Oltre a trovarsi vicino a Siviglia, a poco meno di un’ora, per cui ad essere un’ottima gita da fare dalla capitale dell’Andalusia, Estepa gode di una posizione privilegiata in se, sul Cerro (collina) de San Cristóbal, e offre molte cose da fare e vedere . E’ conosciuta come il “Balcone dell’Andalusia” perché nelle giornate più limpide, dalla cima del Cerro potrai vedere una bellissima panoramica sui borghi della Sierra Morena come Ecija o Puente Genil, sulle città di Siviglia, Córdoba e Málaga, e sulle cime di Sierra Nevada.
Trovandosi in un luogo così strategico, tra la valle del Guadalquivir e la costa mediterranea, nell’antico confine tra le terre cristiane e quelle dominate dai musulmani, i saccheggi e le invasioni erano costanti all’epoca, e dal 1267, l’Ordine di Santiago svolse un ruolo molto importante per la difesa di Estepa.
Dal 1559 in poi, invece, furono i marchesi di Estepa a governare questa incantevole cittadina spagnola e la trasformarono abbellendola con meravigliose opere barocche che ancora oggi si conservano.
Le bellezze di Estepa

Estepa offre ai suoi visitatori molte bellezze storiche, culturali e artistiche, e una ottima gastronomia locale da gustare nei bar, nei ristoranti, nelle pasticcerie, nelle fabbriche di mantecados e polvorones e acquistando l’olio extravergine di oliva della Denominazione di Origine Estepa.
I meravigliosi paesaggi circostanti sono ideali per trascorrere una giornata all’insegna della pace e della tranquillità immersi nella natura. Il sito naturale del Manantial de Roya è un esempio.
La visita di Estepa può iniziare dalla Plaza del Carmen, popolarmente conosciuta come “El Salon”. Da questa piazza, guardando verso il Cerro de San Cristóbal, la vista sulla città è ammaliante.
Ti consiglio d’indossare scarpe comode perché Estepa ha delle belle salite… Sei pronto? Si va!
El Cerro di San Cristobal: La storia di Estepa

Vicino a Siviglia, sul Cerro de San Cristobal, l’antica cittadella islamica di Estepa, si racconta la storia di Estepa.
Lì sono da vedere il Castello, con le mura e la Torre del Homenaje, la torre Ochavada del XIII secolo, oggi sede dell’ufficio turistico e separata dal recinto anche se sicuramente un tempo era collegata al resto del complesso da mura, la chiesa di Santa María la Mayor, la chiesa e il convento di Santa Clara, la Casa Cueva (uno dei pochi resti esistenti e visibili del quartiere noto come Cuevas de Orán) e il Balcón de Andalucía.
L’attuale Palazzo del Marchese di Estepa, del XVI secolo, si trova nel luogo dove era stata costruita l’Alcazaba araba del secolo XII, poi modificata nel tempo dall’Ordine cattolica di Santiago nel XIV secolo.
Il nucleo originale della Cinta Muraria di Estepa risale al periodo del Califfato (X secolo), ricostruita poi nel XII secolo dagli Almohadi e nuovamente rinforzata nel periodo dell’Ordine di Santiago (XIII-XVI secolo). Durante il periodo della “Riconquista” cristiana questa cittadina fu uno degli avamposti fortificati più importanti sulla linea di frontiera.
La Torre del Homenaje è una torre di guardia progettata per difendere il fianco più debole e accessibile della collina fortificata che sorveglia. Fu eretta dal Maestro dell’Ordine di Santiago D. Lorenzo Suárez de Figueroa nel XIV secolo.
La chiesa di Santa María la Mayor
La chiesa di Santa María la Mayor, che ospita il Museo di Arte Sacra di Estepa è circondata dalle mura del Castello. Accanto ad essa si trovano anche il Convento di Santa Clara e il Convento di San Francisco. L’aspetto attuale della chiesa in stile tardo gotico risale alla fine del XV e al XVI secolo.
Tuttavia, le sue origini sono più antiche, poiché nel X secolo, durante il periodo islamico, lì era stata costruita una moschea, e una volta riconquistata la città dai cristiani lo spazio fu occupato da una chiesa mudéjar, di cui rimangono alcuni archi e pilastri. Le opere artistiche più interessanti sono la pala d’altare principale di Andrés de Ocampo, un San Giovanni Evangelista attribuito a Juan de Mesa, entrambe in stile rococò, una fonte battesimale del XV secolo e un prezioso reliquiario bizantino del Lignum Crucis, del XII secolo.
Il Convento dove si preparano i dolci tipici dell’Andalusia
Il Convento di Santa Clara fu fondato nel 1599 dai marchesi di Estepa, anno in cui entrò in clausura una delle loro figlie, anche se la maggior parte della costruzione fu realizzata più tardi, nel XVII secolo.
Le clarisse, oltre a dedicarsi alla contemplazione, preparano dolci tipici dell’Andalusia veramente squisiti come i “tocinillos” (elaborato a base di tuorlo d’uovo caramellato e zucchero), il “bienmesabe” probabilmente d’origine araba, elaborato a base di zucchero, mandorle, uova, sciroppo di cedro, biscotti e cannella) e la “cuajada” alle mandorle (prodotto con il latte di pecora, con una consistenza simile a quella dello yogurt), le crucetas, etc. Se ti rechi a Sevilla in vacanza e hai una giornata a disposizione per esplorare la provincia, ti consiglio di andare a conoscere questo convento e i dolci che li si elaborano, è vicino ed è davvero un fiore all’occhiello.
Altri punti d’interesse da non perdere in una visita a Estepa
L’Ordine dei Minimi di S. Francisco de Paula arrivò a Estepa nel 1561 sotto il patrocinio dei Marchesi di Estepa. La Torre della Vittoria, alta 40 m ed eretta tra il 1760 ed il 1766 , è l’unica vestigia rimasta di quello che fu la chiesa della Vittoria, parte integrante del loro convento. Vai in calle Torralba, è la migliore posizione per scattare una bella fotografia.
Un altro angolo molto bello di Estepa è il tradizionale barrio de las Angustias, un antico quartiere di grotte. Passeggiando per le sue strade scoprirai la piccola Cappella di Montserrat, all’interno della torre di un antico mulino.
Passeggiando nel centro storico di questa affascinante cittadina andalusa vicina a Siviglia, potrai visitare le sue numerose chiese, come quella di Nuestra Señora de los Remedios, la cui cappella è riconosciuta come uno dei gioielli architettonici del XVIII secolo, la chiesa di Ntra. Sra. del Carmen, con una bellissima facciata in stile barocco andaluso del XVIII secolo, la chiesa di Ntra. Sra. de la Asunción, la patrona di Estepa, l’eremo di Santa Ana, di San Marcos, la chiesa di Ntra. Sra. de los Ángeles o la chiesa di San Sebastián,
In calle Castillejo vi è il Palazzo del Marchese di Cerverales, il cui titolo fu concesso da Fernando VI a Manuel Bejarano y Campañón nel 1753. Ha una bellissima facciata barocca, lussuose stanze, un affascinante cortile, scale con una volta decorata finemente e una singolare cappella, tutti elementi che danno un’idea della rilevanza dell’architettura civile di Estepa nella seconda metà del XVIII secolo.
L’ Antiguo Pósito (Vecchio Granaio) è un edificio costruito intorno al 1770. E’ stato usato come granaio e come fabbrica per la produzione di “mantecados”.
Il Museo Archeologico Padre Martín Recio si trova in quella che un tempo era la prigione di Estepa e ospita pezzi rinvenuti in tutta la regione che vanno dal Paleolitico al Medioevo: utensili litici, in ceramica, resti romani, epigrafi, elementi votivi, mattoni decorati con emblemi religiosi di epoca paleocristiana e visigota, e resti di ceramiche disegnate del periodo islamico. Molto interessante è un Eros dormiente del II secolo d.C.
Plaza del Carmen è un altro interessante punto d’interesse da non perdere in una visita a Estepa. E’ conosciuta localmente come “El Salón” e fu costruita nel 1745, quando i membri della Confraternita di Nostra Signora del Carmen acquistarono diverse case per poi demolirle al fine di poter organizzare in quello spazio corride e altri eventi festivi, ma anche per valorizzare la chiesa del Carmen.
Alla scoperta dei dolci di Estepa

Per finire in bellezza la visita di Estepa potresti andare alla scoperta dei tipici dolci natalizi spagnoli di Estepa visitando una delle tantissime fabbrica di “mantecados” e “polvorones” e anche ‘Chocomundo’, un museo dedicato alla storia del cacao.
Qui ti parlo di due di queste fabbriche, ma potresti scegliere tra le tante che ci sono.
La visita alla fabbrica artigianale di mantecados e polvorones “La Colchona”, situata in Calle Santa Ana 28, è molto particolare, perché puoi entrare in quella che è la vera casa della famiglia che li produce, ed il profumo e il carattere familiare e artigianale della fabbrica dicono tutto quando si entra.
Oggi, la quarta generazione della famiglia Galván Fernández porta avanti l’eredità della piccola azienda familiare “La Estepeña” avviata da D. Rafael Galván Gómez nel 1858. Da un umile laboratorio dolciario di paese, è diventato uno stabilimento di 20.000 m2, dove i dolci vengono ancora prodotti nello stesso modo in cui venivano fatti più di 150 anni fa, utilizzando sempre solo le migliori materie prime e curando ogni dettaglio del processo produttivo.
Adesso che hai conosciuto Estepa, una delle cittadine più incantevoli dell’Andalusia e sai quali sono i luoghi imprescindibili da vedere, se vuoi conoscere di più sui suoi famosissimi dolci tipici, potresti leggere anche l’articolo “ Cibi natalizi tradizionali della Spagna”