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Alla scoperta dell’Andalusia
Alla scoperta dell’Andalusia: Un itinerario per conoscere l’irresistibile prosciutto iberic
Se decidi di viaggiare in Spagna e di andare alla scoperta dell’Andalusia, uno degli itinerari più belli che potresti fare se ami le tradizioni e la buona gastronomia è quello che ti guida a conoscere a fondo l’irresistibile prosciutto iberico Bellota 100% DOP Jabugo.
- Alla scoperta dell’Andalusia: Un itinerario per conoscere l’irresistibile prosciutto iberic
- I maiali di razza iberica: Le quattro denominazioni d’origine
- Un itinerario ideale per gli amanti del buon cibo spagnolo
- 1. Aroche
- 2. Almonaster la Real
- 3. Linares de la Sierra
- 4. Aracena
- 5. Fuenteheridos
- 6. Cañaveral de León e 7. Puerto Moral
- 7. Arroyomolinos de León
- 8. Cumbres Mayores
- 9. Jabugo
I maiali di razza iberica: Le quattro denominazioni d’origine
In Spagna ci sono quattro denominazioni d’origine che designano, proteggono e servono a certificare l’origine e la qualità dei prosciutti (jamón) e delle spalle (paletillas) di maiali di razza iberica.
Queste corrispondono alle quattro zone in cui vengono prodotti e lavorati. Due si trovano in Andalusia, una in Extremadura e una a Castilla y León:
- D.O. Jamón de Jabugo, prodotto nella provincia di Huelva
- D.O. Jamón Dehesa de Extremadura, prodotto a Cáceres e Badajoz
- D.O. Jamón de Guijuelo, prodotto nella provincia di Salamanca
- D.O. Jamón de los Pedroches, prodotto nella provincia di Córdoba.
Un itinerario ideale per gli amanti del buon cibo spagnolo
Qui di seguito ti presento una piccola guida, un itinerario in dieci tappe, alla scoperta dell’Andalusia.
E’ ideale per gli amanti del buon cibo spagnolo poiché porta a vivere direttamente una delle esperienze più straordinarie, irresistibili ed uniche della gastronomia e della tradizione spagnola, tutta attorno al prosciutto iberico Bellota 100% DOP Jabugo.
Percorre la parte sud ovest dell’Andalusia, e precisamente il Parque Natural Sierra de Aracena y Picos de Aroche, nella provincia di Huelva.
A questa zona di produzione appartengono piccoli villaggi di montagna di singolare bellezza che si sono splendidamente adattati all’orografia del terreno tra montagne e valli, come Alájar, Almonaster la Real, Aracena, Aroche, Arroyomolinos de León, Cañaveral de León, Corteconcepción, Cotegana, Cortelazor, Cumbres de San Bartolomé, Cumbres Mayores, Fuenteheridos, Jabugo, Linares de la Sierra y Puerto Moral.
La maggior parte sono stati dichiarati Siti Storico-Artistici e conservano un ricco patrimonio monumentale e anche naturale. Questo itinerario in Andalusia offre infatti un turismo a contatto con la natura, e valorizza il patrimonio rurale con esperienze come l’equitazione e le escursioni a piedi o in bicicletta.
Le loro dehesas, dichiarate Riserva della Biosfera dall’UNESCO, sono l’habitat naturale dove viene allevato il maiale iberico di Bellota, e nelle loro cantine naturali si svolgono la stagionatura e tutti i processi artigianali che danno origine al jamón (prosciutto) iberico bellota 100% DOP Jabugo, una vera squisitezza riconosciuta a livello mondiale.
La esperienza gastronomica include degustazioni sensoriali guidate dove potrai apprezzare anche il quinto gusto del prosciutto, l’umami, colazioni, pranzi e cene in campagna oltre che neo ristoranti tradizionali, corsi di taglio del prosciutto, la visita ad una distilleria e ad un caseificio locale, momenti di relax e conversazione con gli allevatori che rendono possibile questo prodotto così eccezionale…
Ecco le 10 tappe che ti suggerisco per scoprire la Sierra di Huelva:
1. Aroche
Insieme ad Aracena, Aroche dà il nome al Parco Naturale ed è uno dei paesi con il maggior patrimonio storico della provincia di Huelva.
Il suo centro storico conta numerosi monumenti e case signorili, un castello islamico (all’interno del quale c’è un’arena), la chiesa di Nuestra Señora de la Asunción (che combina stili gotico, mudéjar e rinascimentale) e le mura del XVII secolo.
Molto particolare è il Museo del Santo Rosario, unico al mondo e detentore del Guinness dei primati per la enorme quantità di rosari di tutto il mondo che possiede (più di duemila), alcuni donati da illustri personalità.
Nel Llanos de la Belleza (2,5 km dal centro della città) si trova la città ispano-romana di Turóbriga (I secolo a.C.), sulla cui basilica si trova l’Eremo di San Mamés, un bellissimo e significativo esempio di architettura gotica mudéjar.
2. Almonaster la Real
Almonaster la Real è situata nella parte centrale del parco naturale.
Il suo centro urbano, dichiarato sito di interesse culturale, si stende ai piedi di una collina fortificata da una cinta muraria all’interno della quale si trova un castello arabo del XVI secolo che custodisce una plaza de toros e una moschea costruita tra i secoli IX e X sui resti di una basilica visigota del VI secolo. E’ l’unica moschea in Spagna che è sopravvissuta praticamente intatta fino ad oggi in una zona rurale.
Alla periferia del paese si trova il Cerro de San Cristóbal, dove si possono visitare i vigneti più alti della Sierra (a 917 metri di altitudine) dai quali si produce il vino Bienteveo.
3. Linares de la Sierra
Linares de la Sierra è un tipico villaggio di montagna situato in una profonda valle ai piedi della Sierra de Vallesilos. Le stradine sono caratterizzate dai “llanos”, ciottoli fatti a mano, molto artistici che sono disposti come tappeti davanti alle entrate delle case.
I monumenti più importanti sono una fontana con un antico lavatoio, la chiesa di San Juan Bautista del XVIII secolo e la sua piazza principale, che viene usata come plaza de toros.
4. Aracena
Aracena si trova nella parte settentrionale della provincia di Huelva.
Nel suo centro storico, dichiarato Bene di Interesse Culturale, potrai notare l’architettura tipica dei paesini andalusi, con casette bianche che spiccano nel paesaggio verde della sierra.
La Grotta delle Meraviglie, che si trova curiosamente sotto la collina del castello almohade che domina la cittadina insieme alla Chiesa di Nuestra Señora del Mayor Dolor, presenta dodici sale e sei laghi con stalattiti e stalagmiti ed è una delle più estese della Spagna.
La chiesa fu edificata dai Cavalieri Templari nel XIV in stile gotico – mudejar sul sito di una fortezza moresca del XII secolo. Il campanile è stato aggiunto nel XVI secolo ed ha la stessa decorazione almohade della Giralda di Siviglia.
Di fronte alla chiesa si trova il palazzo del XV secolo del Cabildo Viejo, l’ex municipio, oggi ufficio informazioni del Parco Naturale Sierra de Aracena y Picos de Aroche. .
Il Museo del Prosciutto Iberico merita senz’altro una visita.
5. Fuenteheridos
Fuenteheridos è terra di castagni centenari, querce da sughero, lecci e querce antiche.
Nella piazza del Coso, cuore del paese, si trova la Fuente de los Doce Caños (Fontana delle Dodici Cannelle), da cui sgorgano 2 milioni di litri d’acqua potabile al giorno, cristallina e rinfrescante. Questa fontana servi per incanalare l’abbondante sorgente da cui nasce il fiume Múrtigas, per l’uso e il godimento di tutti gli abitanti del paese.
Le sue acque hanno permesso una frutticoltura molto radicata in tutta la valle del fiume, con mele, pere, pesche e verdure.
Nella stessa piazza si può ammirare la Croce di Marmo, realizzata nel 1792 con materiali provenienti dalle cave circostanti, cave di marmo che hanno avuto una grande importanza durante il XX secolo, tanto che è da lì che provengono i marmi usati per abbellire luoghi come Plaza España a Siviglia.
Il centro storico di Fuenteheridos è composto da strade strette, pavimentate con pietra calcarea, e case di tipo popolare. Da non perdere il giardino botanico di Villa Onuba, la chiesa parrocchiale di Espíritu Santo (in stile neoclassico) e l’Humilladero de La Verónica, un luogo devozionale del XVIII posto sulla strada del cimitero, tra i pochi di questo tipo rimasti in Andalusia,
Se ti piace godere di belle vedute panoramiche ti consiglio il belvedere Mirador de la Era ed il Puerto de Alájar, che si trova sulla strada che va da Alájar a Fuenteheridos (HU-8121), per ammirare tutta la Sierra fino alla città di Huelva, con la costa come sfondo.
6. Cañaveral de León e 7. Puerto Moral
Situata vicino alla provincia extremeña di Badajoz, Cañaveral de León è caratterizzata dall’abbondanza di sorgenti e fontane.
Di fronte al Municipio possiamo vedere La Laguna, un’enorme piscina utilizzata per irrigare gli orti della fertile pianura, che in estate si trasforma in una gradita piscina municipale.
Altri luoghi interessanti da visitare in questo villaggio della Sierra di Huelva sono: la chiesa di Santa Marina, l’antica plaza de toros ed il ponte sul fiume Odiel, che risale all’epoca romana.
Insieme a Puerto Moral, Cañaveral de León è stata dichiarata zona Stalight per il suo meraviglioso cielo notturno, mantenuto in condizioni impeccabili. Questa certificazione internazionale viene assegnata dalla Fondazione Starligh, creata dall’Instituto de Astrofísica delle Canarie ed approvato dall’UNESCO e dalla OMT (Organizzazione Mondiale del Turismo).
7. Arroyomolinos de León
Arroyomolinos è un luogo ideale per gli appassionati di trekking.
Da qui partono diversi sentieri, uno più bello dell’altro, come il Sendero del Bujo, il Sendero de los Gabrieles o il Camino del Abismo.
8. Cumbres Mayores
Nel punto più alto di Cumbres Mayores si trova il castello-fortezza del XIII secolo, costruito da Sancho IV per difendere il Regno di Siviglia dai portoghesi.
A dicembre si celebra il festival gastronomico “Saborea Cumbres Mayores” durante il quale si si può gustare la più grande ración (porzione) di prosciutto iberico al mondo, composta da circa 22 prosciutti.
9. Jabugo
Jabugo è sinonimo di prosciutto e di prodotti iberici (morcillas e salchichones serranos, cañas de lomo, morcones, ecc.), poiché la città ospita numerosi macelli, essiccatoi e fabbriche di insaccati.
Oltre alla sua gastronomia, Jabugo offre luoghi di interesse storico e culturale come la chiesa di San Miguel Arcángel, o la Grotta de la Mora, un sito archeologico risalente al paleolitico.
Si ritorna ad Aroche per chiudere l’itinerario circolare.
Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi sapere di più sul prosciutto spagnolo, t’invito a leggere l’articolo “Il segreto della bontà del prosciutto iberico”.
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